RISTORANTE PIZZERIA
"DA VINCENZO" SAVIGLIANO

Lo storico ristorante, e prima pizzeria della città di Savigliano, mi ha contattato per rinnovare completamente i loro ampi locali.
L'idea di progetto è stata quella di suddividere l'ampio locale esistente in 4 sale:
l'atrio d'ingresso: liberato dalla bussola, sostituita con una lama d'aria, si è reso più ampio e luminoso, con laste di marmo che rivestono i banconi, pannellature in mdf modanato verniciato grigio tortora, soffitti bianchi. Le luci sono canaline led essenziali e quasi invisibili, la fa da padrone il lampadario di design “Stochastic” composto da 72 sfere di vetro satinato; una comoda panca con sedile e schienale in ecopelle grigia vintage rende confortevole l'attesa delle pizze da asporto. Alcuni specchi, collocati in posizioni strategiche, regalano fin da subito scorci delle altre sale, in un sapiente gioco di prospettive.
Sui banconi troverete 3 teche in vetro a custodire elementi iconici della smorfia napoletana: il corno, il ferro di cavallo, il quadrifoglio.
La biblioteca: si sono mantenute le originali riquadrature in boiserie valorizzandole con l'uso -negli sfondati- di carte da parati. In questo caso ho scelto una libreria totale sulle 3 pareti. A rendere la sala ancora più accogliente, il grande lampadario di Ingo Maurer composto da 100 foglietti sospesi: invito i clienti a leggerli con curiosità.
Il gazebo: in questa sala la carta da parati raffigura una vegetazione spontanea molto decorativa che, insieme al lampadario scultura di Vibia, ci restituisce la sensazione di cenare all'aperto in un gazebo dalla vegetazione lussureggiante.
Il bosco incantato: ho voluto decorare la sala grande del ristorante con una carta raffigurante degli alberi stilizzati a diverse profondità in bianco e nero, punteggiati da una fauna delle meraviglie: uccelli e farfalle sembrano volare tra i tavoli in immaginifici effetti scenografici. I due grandi lampadari “Heracleum” di Moooi, come alberi con foglie di luce, riflessi dagli specchi, completano l'effetto.
I due grandi pilastri che dividono le sale sono stati rivestiti con lastre di marmo.
E' stato poi ricavato uno spazio cantinetta, scrigno dei vini pregiati, rivestito con pietre, con un pavimento in ciottoli di fiume, chiuso da un greve cancello in ferro grezzo. Al di sopra, scaffali ed etagere retroilluminati, si riempiono di bottiglie di vino.


